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08 February 2011

A Milano una mostra di delizie, dedicata a Giuseppe Arcimboldo


La statua alta 5 metri, in vetroresina, dell'artista contemporaneo americano Philip Haas, giganteggia davanti alla mostra milanese.
Esso è un omaggio ad una delle più note opere di Giuseppe Arcimboldo: l' "Inverno", ed inoltre ne rappresenta la culturale attualità.

(Foto di Enrico Mercatali)


ARCIMBOLDO ARTISTA MILANESE TRA LEONARDO E CARAVAGGIO

Giuseppe Arcimboldo, L' "Inverno", del 1563, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Milano, a Palazzo Reale, dal 10 febbraio al 22 maggio 2011

Giuseppe Arcimboldo, "Slitta con pavone", penna, inchiostro blu e acquerello, cm 15,7 x 18,75
Gabinetto Disegni e Stampe, Uffizi (Firenze)

L'artista moderno, anticipatore d' avanguardie sette, otto e novecentesche, è protagonista d'una mostra che richiamerà a sè visitatori da tutto il mondo
In questa immagine "Il bibliotecario", Olio su tela cm 97 x 71, dal Castello di Skokloster, Styrelsen, Svezia

Inaugura il prossimo 10 febbraio, a Milano, nelle sale di Palazzo Reale, una mostra tanto attesa, quanto eccellente, per la provenienza delle opere, e per il prestigio dell'equipe che l'ha curata e che ne ha realizzato il progetto.

Giuseppe Arcimboldo, Autoritratto, 1575, Penna ed acquerello blu su carta, cm 23 x 15,7, Narodni Galerie, Praga

La direttrice della Pinacoteca del Kunthistorisches Museum di Vienna, il prestigioso museo che ne possiede la maggior parte delle opere, assieme al Museo parigino del Louvre ne è la curatrice, in collaborazione con la qualificata composizione del Comitato Scientifico formato da Giacomo Berra, Giulio Bora, Chiara Buss, Silvio Leydi, Roberto Miller, Giuseppe Olmi, Caterina Pirina, Francesco Porzio e Lucia Tomasi Tongiorgi.

Giuseppe Arcimboldo, Progetto per costume "Il Drago", penna, inchiostro blu e acquerello su carta, 29 x 19 cm. Gabinetto Disegni e Stampe, Uffizi (Firenze)

Ciò che questa illustre compagine di esperti si è proposto è quello di ricomporre il contesto nel quale ha preso origine l'arte arcimboldiana, nel quale il panorama culturale ed artistico della Milano leonardesca, in pieno Cinquecento, ha avuto il suo massimo peso. Essa inoltre si è proposta di sondare le radici culturali nel quale si è mosso il giovane artista, nell'ambiente milanese, che lo hanno portato ad indagare e a sviluppare il tema della natura morta, che tanta parte lo ha formato, che è il tema che ha tanto avuto seguito poi, con Caravaggio, nel diffondersi come parte integrante di un metodo d'indagine che è all'origine di quel copione arcimboldese che ha avuto tanta fortuna nei secoli successivi in tutta europa, fino a diventare essa stessa matrice delle avanguardie artistiche novecentesche.


Giuseppe Arcimboldo, "L'Acqua", Dipinto ad olio del 1566, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Specie animali che compongono l'allegoria (vedi in basso la legenda):
PESCI: 1. Murena Murena (Teleostei)- 2, Mola Mola, Pesce luna (Teleostei)- 3, Hippocampus Hippocampus, Cavalluccio marino (Teleostei)- 4, Salmo Trutta (Trota adriatica) (Teleostei)- 5, Belone belone, Aguglia (Teleostei)- 6, Sciaena Umbra, Corvina (Teleostei)- 7, Exos Lucius, Luccio (Teleostei)- 8, Lota Elongata, Molva Occhiona (Teleostei)- 9, Cyclopterus, Ciclottero (Teleostei)- 10, Cyclopterus, Ciclottero (Teleostei)- 11, Botide (Teleostei)- 12, Labride, Labrus Tardus, Tordo (Telostei)- 13, Triglide, Capone (Teleostei)- 14, Triglide Capone (Teleostei)- 15, Agonus, Sorcio di Mare (Teleostei)- 16, Pegasus (Teleostei)- 17, Raja, Raja Clavata, Razza (Teleostei)- 18, Testa di un Teleosteo (Teleostei)- 19, Pesce Gatto- 20, Testa di Teleosteo- 21, Testa di Teleosteo dopo essicazione- 22, Testa di Teleosteo- 23, id.- 24, id.- 25, Pinna dorsale di Callyonimus, Dragoncello- 26, Pinna caudale di un Teleosteo- 27, id- 28, Branchie di un Teleosteo- 29, Pelle di Scylioirhinus canicula, Gattuccio, Selaci- 30, Squalo con barbigli (Eterodontide)- 31, Luccio, con branchie soprannumerarie.

ANFIBI: 32, Rana Temporaria- RETTILI: 33, Caretta caretta, Tartaruga Caretta (Chelonidi)- MAMMIFERI: 34, Pelagius Monachus, Foca Monaca (Pinnipedi)- 35, Testa di Foca (Pinnipedi)- 36, id.- 37, Figura di un Pinnipede somigliante a un anfibio- INVERTEBRATI: CNIDARI: 38, Corallium Rubrum, Corallo Rosso (Esacoralli)- 39, Profilo di Penna di Mare (Pennatulacei)- PLATELMINTI: 40, Planaria, Turbellari- ANELLIDI POLICHETI: 41, Anellidi della famiglia dei Phillodocidae- 42, Anellide non identificabile- CLITELLATI: 43, Irudineo, Sanguisuga marina- MOLLUSCHI: 44, Tritonium nodiferum, Tritone nodifero (Prosobranchi)- 45,Buccium, Boccino (Prosobranchi)- 46, 1d- 47, non identificabile- 48, Limacci (Polmonati)- LAMELLIBRANCHI: 49, Arca, Arca (Filibranchi)- 50, Cardium, Cardide (Eulamellibranchi)- 51, id- 52, Perla di Ostrica- 53, Perle di Ostriche- CEFALOPODI: 54, Sepia Officinalis, Seppia comune (Decapodi)- 55, Octopus, Polpo (Ottopodi)- CROSTACEI: 56, Squilla Mantis, canocchia (Oplocaridi)- 57, Astacus fluviatidis, gambero di fiume, Peracaridi Decapodi- 58, Palaemon, (cotto), Gamberetto, Perecaridi Decapodi- 59, Cancer Pagurus, Dormiglione, Peracaridi Decapodi- 60, Astacus Astacus, Gambero di fiume- ECHINODERMI: 61, Asteroideo- ECHINOIDEI: 62, Corona costituita da raggi il cui aspetto ricorda gli aculei di un Cidaroideo. OSSERVAZIONI: Il numero delle specie rappresentate è leggermente superiore al numero di specie identificate. Alcuni animali sono rappresentati in modo troppo msommario per permettere una diagnosi sicura. Si noterà che i diversi animali non sono rappresentati alla stessa scala. Alcini animali rappresentati non corrispondono a forme note. Taluni caratteri anatomici appaiono volontariamente modificati, in particolare gli occhi, che acquistano un carattere umanoide, sia per il mutamento della forma che per l'esagerazione delle dimensioni (Scheda tassonomica stabilita col concorso del Laboratorio di Ittiologia del Museo di Storia naturale di Parigi, di Pierre Noel e di Jean Depeche - Parigi)

Pur essendo, questa quasi lineare interpretazione critica ormai universalmente condivisa, alla base del successo anche più recente che le più importanti mostre organizzate sull'arte di Arcimboldi hanno avuto, ciò che oggi, in questa mostra milanese, l'equipe organizzativa intende fare è indagare nella direzione opposta, ovvero sulle ragioni che hanno portato gli effetti arcimboldiani ad originare tanto numerose imitazioni ed ispirazioni ad essi successive, guardando piuttosto al prima che al dopo, ovvero alle origini del suo percorso.

Giuseppe Arcimboldo, Il Giurista, 1566, Olio su tela, cm 64 x 51, Statens Konstsamlingar Gripsholm Slott, Svezia

Ecco perchè così determinanti sono le indagini lombarde, i legami con la cultura attorno alla quale Leonardo stesso ha operato, le officine artistiche milanesi nel periodo granducale del Moro, il confronto tra i disegni giovanili di Arcimboldo con l'illustrazione naturalistica lombarda tra i '4 e il '500, e l'importante ruolo che ha l'indagine scientifica sistematica, che ha avuto in Leonardo il massimo teorico, i cui studi volti a "tipizzare" le espressioni umane in base ai generi, all'età, ai caratteri, ecc., costituiscono la summa filosofico teoretica che in quegli anni è materia principalmente dell'artista, la cui figura riassume in sè ogni qualità di speculazione. E' nel fervore di questi elementi che cresce la figura d'Arcimboldo, il quale lo fa suo al punto da dedicarvicisi in modo quasi esclusivo, ponendo, certo inconsapevolmente, le basi di un futuro essere dell'arte assai longevo e persistente.

Giuseppe Arcimboldi, "Vertunno", ritratto di Rodolfo II d'Asbirgo (Imperatore del Sacro Romano Impero fra il 1576 e il 1612),
eseguito nel 1590, Olio su tavola cm 70,5 x 57,5, Sloklosters Slott, Svezia

E' questa l'occasione, con Arcimboldi in mostra, per approfondirne i temi, i caratteri e soprattutto il piacere visivo che vi si accompagna!

Forse anche per questo la mostra è anche una occasione per avvicinare i ragazzi all'arte, perchè essa sà far loro sorridere. Così dice infatti, per promuoverla presso i giovani visitatori, il "Giorno dei ragazzi":
"Arcimboldo artista milanese -Tra Leonardo e Caravaggio": Arcimboldo nacque a Milano nel 1527, al secolo Giuseppe Arcimboldi, figlio di Biagio, pittore alla Fabbrica del Duomo. Figlio d'arte dunque, ma classico caso in cui il pargolo supera il padre-maestro per fama e bravura. A Milano conobbe l'arte di Leonardo, dal quale ha tratto ispirazione, si dice, soprattutto dalle sue caricature di teste umane; caricature che l'Arcimboldo elabora in modo originale, usando i frutti della Natura per comporle. Estro che lo porta a essere tra i primi a lanciare un nuovo tema pittorico, quello della "natura morta".
Giuseppe Arcimboldo, "l'Ortolano", Natura morta reversibile, 1590, Olio su tavola, cm 35 x 24, Museo Civico Ala Ponzone, Cremona

Qui per me il motivo dei sorrisi: non perché tale natura sia ridicola in sé, ma per la fantasia di essere rappresentata in modo così "vivo"! Comunque, proprio il tema della natura morta a sua volta ispirerà Michelangelo Merisi, il Caravaggio, nato in questa stessa città e che alle origini della famiglia (Caravaggio, appunto, in provincia di Bergamo) deve il suo soprannome.
Giuseppe Arcimboldo, "l'Ortolano", Natura morta reversibile, 1590, Olio su tavola, cm 35 x 24, Museo Civico Ala Ponzone, Cremona

A Palazzo Reale oltre ai dipinti più famosi dell'Arcimboldo (il ciclo dei Quattro Elementi, delle Quattro Stagioni, le teste "reversibili", cioè guardabili anche sottosopra) ci saranno anche bozzetti e disegni di Leonardo e Girolamo della Porta, oltre a un'opera di un artista contemporaneo, l'americano Philip Haas: 5 metri di vetroresina, ovviamente ispirati al bizzarro pittore milanese."

Giuseppe Arcimboldo, " Il Fuoco " , 1566, Olio su tavola cm 66,5 x 51, Gemaldegalerie, Kunsthistorisches Museum, Vienna

Così invece si dice su "La Repubblica: "È entrato nella leggenda dell'arte con i suoi trionfi di frutta e verdura, cascate di mele e peperoni rossi orchestrati sulla tela a formare volti di nobili titolati, dame con gli occhi a forma di gamberetto, cavalieri con elmi di melanzane e cortigiani con gorgiere di asparagi ed erbette. Arcimboldo, il pittore del Cinquecento milanese, s'era inventato un genere in bilico fra la ritrattistica e la natura morta.
Giuseppe Arcimboldo, progetto per costume: "Cuoco", penna, inchiostro blu e acquerello su carta, cm 30,5 x 20, Gabinetto Disegni e Stampe, Uffizi, Firenze

Cosa per cui è diventato famoso, ma che ha contribuito a consegnarlo alla storia come un grande caricaturista, anche se, in realtà, la sua vicenda è ben più complessa. Lo rivela la mostra “Arcimboldo – Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio” a Palazzo Reale prodotta dal Comune di Milano e Skira in collaborazione con il Kunsthistorisches di Vienna (da cui arrivano molte opere esposte). Capolavori suoi e di autori che ne intrecciarono la storia, utili a restituire il clima di un'epoca segnata dall'industria del lusso nelle più ricche corti d'Europa.
Orari: 09.30-19.30 (lunedì 14.30-19.30; giovedì e sabato 09.30-22.30). Fino al 22 maggio.

Enrico Mercatali
Milano, 8 febbraio 2011

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