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09 July 2011

Baveno Festival Umberto Giordano





Ferstival Giordano Baveno
XIV edizione 

 
LE VIBRAZIONI DELLA TERRA 





E' stata dedicata alla "Terra", l'edizione di quest'anno del Festival di Baveno intitolato a Umberto Giordano, per sottolineare, come spiega la sua direttrice artistica Raffaella Valsecchi, quanto le radici stesse della comunità cittadina abbiano proprio nella terra espresso la propria storia, con particolare riferimento alle tradizioni di fatica e sofferenza legate all'estrazione e alla lavorazione del granito. Così come, per altro verso,  ne è stata l'acqua il contraltare, lo scorso anno, in riferimento al profondo rapporto che la città ha ed ha avuto anche col lago, variamente legato invece alle sue vicende storicamente più appariscenti e prestigiose del'epopea borromaica.






Ma è proprio la Terra che quest'anno vede coincidere, nel centenario della morte di chi ne ha sublimemente cantato l'essenza, il compositore boemo Gustav Mahler, i suoi più profondi significati umani e simbolici. Non è perciò casuale, che per aprire questa sua XIV edizione, per l'ormai internazionalmente rinomato Festival bavenese del Lago Maggiore, sia stata scelta l'ultima, impegnativa e profondamente simbolica opera del grande musicista:  "Das Lied von der Erde" (Il canto della Terra), composto nel 1908, mentre già il suo autore era consapevole del suo imminente congedo dalla vita, essendogli stata diagnosticata un incurabile malattia.






Das Lied von der Erde, opera che originariamente fu scritta per grande orchestra, nella versione che abbiamo ascoltato ieri sera, è stata riproposta nella versione trascritta da Arnold Schomberg, ed infine terminata da Reiner Riehn, per  un organico assai più più contenuto, ovvero una dozzina di elementi , rappresentativi d'ogni sezione timbrica, oltre alle due voci solistiche.
L'opera è stata composta adottando la poetica di antichi testi cinesi, tradotti in tedesco da Hans Bethge. Essa si articola in sei distinti episodi, caratterizzati dagli stati d'animo in quelle stesse liriche descritti, che il Maestro fa sue, per affinità di pensiero. La musica che da essi emerge, come gigantesca summa ed estremo dispiegamento d'ogni mahleriano strumento espressivo, ne caratterizza e valorizza i distinti toni, drammatici e poetici delle partiture.






Gli episodi così si articolano, assegnando a ciascuno i distinti assunti tematici:

Das Trinklied vom Jammer der Erde, nel quale si descrive la fugacità delle gioie terrestri
Der Einsame im Herbst, ove viene dato risalto al clima malinconico delle solitudini autunnali
Von der Jugend, che descrive il tema della giovinezza
Von der Schönheit, nel quale viene esaltata la bellezza
Der Trunkene im Frühling, ove le gioie del vino ed i fremiti della primavera sono il soggetto
Der Abschied, nelle cui liriche parole si esprime la tristezza delle separazioni e dei congedi

Abbiamo apprezzato di quest'opera, nella lettura puntualmente legata all'oggettività della partitura proposta dal Baveno Festival Ensamble, il grandioso dispiegamento del repertorio liederistico mahleriano capace di passaggi altamente espressivi dai toni drammatici a quelli più pacatamente naturalistici, da quelli che impegnano l'intera orchestra sui toni alti a quelli che distinguono le singole partiture strumentali nelle più minuscole sonorità appena percepibili all'orecchio umano. Abbiamo ritrovato integro, ma persino più completo e ricco lo spirito mahleriano del repertorio sinfonico in quest'opera dai multiformi colori e dalle straordinarie pennellate melodiche, ma pur colma di espressioni intime e di meditati fraseggi, profondamente capaci di captare anche i più reconditi anfratti dell'umano sentire.






Abbiamo anche creduto di poter distinguere, all'interno di essa, gli echi di sapore schomberghiano che indubbiamente nella trascrizione dedicatale dal Maestro viennese, grande estimatore e cultore di Mahler, vi si seppero introdurre senza peraltro per nulla trasgredire lo spirito stesso dell'originale, che  richiamava a tratti del Verklaerte Nacht per sestetto d'archi, di qualche anno precedente, alcuni tipici passaggi, tra i più incantevoli di quella composizione.







Tutto il sapore di questo musicale romanticismo mitteleuropeo, pieno d'accenti lirici perfettamente adattati all'intimo desiderio dell'umana natura d'elevarsi oltre la misera condizione umana, tutta quest'aura fiabesca che da essa affiora ad ogni passaggio di tonalità, ad ogni intersecarsi di fraseggio tra strumenti ad arco e strumenti a fiato, tra elementi timbrici diversi della stessa sezione, e tra parti strumentali e voci soliste è stato pienamente colto dalla becchetta del giovane direttore dell'Ensamble Marcello Parolini.
Assai ben governate, tra l'altro dal direttore, anche le osmosi vocali con l'orchestra. Ma ottimi componenti del risultato complessivo sono state certamente anche le due voci soliste del mezzosoprano Giovanna Lanza e al tenore Danilo Formaggia, entrambe rigorose e sapienti, la prima assai convincente e limpida nei passaggi più sussurrati dei "pianissimo", la seconda ricca di forza vibrante e cristallina negli accenti più alti della scala cromatica.






Meritato quindi certamente è stato il lungo applauso da parte del pubblico numeroso, che ha riempito la Chiesa dei SS. Protaso e Gervaso. Il maltempo ha putroppo fatto mancare il tradizionale appuntamento successivo alla prima inaugurale delle istallazioni "suoni e luci" sul sagrato della chiesa, i quali però replicheranno nei giorni successivi, fino al 22 di luglio, per il cui finale si prevede ancora di Mahler la 4a Sinfonia in sol maggiore -mi maggiore.

Nel discorso inaugurale che ha preceduto la musica il sindaco di Baveno Massimo Zoppi ha voluto sottolineare quanto le enormi difficoltà finanziarie del Comune non abbiano minimamente scalfito l'intenzione della giunta di continuare, nel pur costosissimo impianto organizzativo del Festival, la tradizione  dello stesso, da perseguire con ogni mezzo e con tutte le forze, dato l'enorme impulso da esso dato alla cultura del Verbano, ed all'indotto turistico. Per questo i suoi ringraziamenti particolari sono andati ai numerosi sponsor.
E' seguito un piacevole rinfresco, con tutta l'orchestra e le autorità locali, nelle sale del Dino, le cui oleografiche vedute delle bellezze bavenesi, s'adattavano, sia pur in modo un po' naif, allo spirito mitico e favolistico della serata musicale.






Baveno, 8 luglio 2011

Enrico Mercatali
(riprese con il mobile di Enrico Mercatali)

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