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15 February 2012

Design d'autore. Originali e veri falsi. Una legislazione incerta allarga il mercato ma impoverisce la qualità dei prodotti - di Enrico Mercatali



Design d'autore. Originali e veri falsi. 
Una legislazione incerta impoverisce la qualità 
dei prodotti Made in Italy, ma ne allarga contemporaneamente il mercato



Sopra al titolo: Un laboratorio di Friz Hansen nel quale, negli anni '50 e '60, venivano prodotte le poltrone "Egg" di Arne Jacobsen.
Sotto al titolo: Un tornio di "Officine Alessi" accanto al quale noti designers dell'azienda indossano tute da operaio. Riconosciamo da sainistra: Alberto Alessi, Achille Castiglioni, Enzo Mari, Aldo Rossi e Alessandro Mendini




Occorre garantire il diritto d'autore ed il diritto al design 
agli estimatori d'ogni ceto o categoria sociale
così come volevano i primi grandi maestri



La legislazione vigente, complessa e poco chiara, a detta dei grandi produttori cui ancora sono legati i diritti produttivi, impoverisce la qualità del prodotto, ed a volte ne mina pure i reali caratteri originari dettati dal progetto dell'autore, ma ne allarga il mercato in quanto a fare concorrenza ai grandi e prestigiosi marchi italiani del design, quali Cassina, Zanotta, BeB Italia, ecc., che sono capaci di sviluppare qualità ai più alti livelli oggi pensabili, sono altrettante ed ancor più numerose piccole aziende italiane che si sono insinuate nel mercato copiandone i prodotti. Non si tratta quindi del classico accesso sui mercati europei delle produzioni a basso costo asiatiche, cinesi o coreane o tailandesi, in questo caso, ma di ditte anche piccolissime che, attratti da una sempre consistente domanda di design, specie per gli oggetti che portano impressa sulla loro immagine firme di grande prestigio, tipo Le Corbusier, o Mies, o Eames, ne immettono sul mercato, per le grandi distribuzioni, modesti cloni, scarsi a volte non solo della fedeltà dei dettagli, ma anche nell'uso stesso dei materiali originali. Altre volte ancora trattasi di oneste ed abbastanza fedeli riproduzioni, difficili da definire incongrue o addirittura disoneste, che hanno invece il compito di calmierare il mercato e soddisfare le esigenze di una clientela interessata ma anche non abbiente, offrendo prodotti capaci di competere, se non nell'ottima qualità esecutiva, almeno nella buona riproduzione del progetto originale ad un prezzo vantaggioso ed accessibile.




Qui sopra: una carrellata di immagini di prodotti di design, a partire dal modernariato fino agli anni odierni. In esse le ambientazioni descrivono non solo i prodotti in quanto tali, ma anche il loro disporsi negli ambienti, sottolineando il gusto di chi li ha disposti ed i comportamenti conseguenti al loro diventare parte integrante della vita di tutti i giorni di ciascuno di noi. Dai più "normali" ai più bizzarri gli oggetti colloquiano con chi li usa e con l'ambiente nel quale viviamo, parlando un proprio linguaggio autonomo che non solo fa riferimento alla loro funzione, ma anche all'immaginario che evocano in chi li ha fatti deventare parte della scena personale della propria vita.


Complice in tutto ciò una legislazione italiana lacunosa ed incerta, che lascia ampie maglie entro alle  quali sembra che agevolmente passino tutti coloro i quali da anni già si avvalgono di tali metodi per scantonare i principi di base che regolano i diritti d'autore in questa materia. Occorre infatti sapere che Cassina, azienda milanese leader mondiale nella produzione di oggetti di arredamento firmati dai maggiori architetti dell'architettura, riuniti nella collezione denominata appunto "Cassina I Maestri", gode tuttora di diritti di produzione su numerosissime firme mondiali del design. In Italia e in Europa tali diritti prevedono la tutela dell'azienda per tutta la durata della vita del designer, o dell'ultimo dei suoi coautori, e poi per i successivi 70 anni che seguono la sua scomparsa.
Nonostante ciò esistono anche altri articoli della nostra normativa, da tempo approvati dal legislatore, che consentono il diritto di copia, a determinate condizioni, per tutti coloro che, appartenenti a diverso titolo, alle potenti lobby presenti in Parlamento che tutelano gli interessi delle miriadi di piccole aziende mobiliere che popolano le aree indistriali ed artigianali del nostro Paese. In tale situazione oggi siamo, e dobbiamo registrare che, ancora recentemente, tali "privilegi" hanno ottenuto proroga parlamentare per altri 5 anni.





Sopra: una carrellata degli oggetti originali e certificati più famosi della collezione di Casabella-Lago Maggiore. Questi ed altri oggetti della collezione arredano gli ambienti della casa diventando parte integrante d'un piccolo museo il quale non manca mai di suscitare l'interesse dei suoi ospiti, e l'apprezzamento, del tutto logico ma particolare, che nasce dall'evidente contrasto tra il loro  disegno intrinsecamente vivace e moderno ed i caratteri liberty dell'architettura che li contiene.


Noi crediamo che, come in ogni altro campo della nostra produzione artigianale ed industriale, il campo del lusso vada agevolato, specie per quanto attiene gli aspetti commerciali, distributivi e fiscali, così da rendere attive e vive le nostrte produzioni, capaci di diffondersi il più posibile nel mondo, e particolarmente ove si tratti di valorizzare le peculiari qualità delle capacità italiane in tali campi, ma crediamo anche che il design vada sostenuto, forse ancor più, nell'ambito delle fasce medie e medio-alte dei suoi mercati. Sono queste le fasce che tradizionalmente hanno determinato l'interesse divulgativo e diffusivo dei grandi autori del design, divenuti Grandi Maestri perchè per primi hanno percorso le strade della massificazione delle qualità architettoniche e complementari, per le ragioni etiche che ad esse vi erano implicate. Perchè infatti produrre con l'industria ciò che avrebbe potuto essere realizzato, a certi costi, anche artigianalmente? Come avviene per la scarpa d'alta qualità, per la moda d'alta gamma, per il prodotto industriale altamente qualificato anche con interventi "a mano", anche il design industriale, ed i prodotti per l'arredamento d'alto profilo, hanno bisogno oggi di muoversi liberamente ed agevolmente nel mercato, che certo non è deficitario. Ciò non toglie che vadano garantiti anche i necessari spazi a chi, con materiali forse meno nobili e affinati, con produzioni meno attente al dettaglio, e soprattutto con minori spese di promozione, si muova nel mercato con l'intento di diffondere la bellezza dell'arredo moderno alle fasce medie, così come oggi fanno anche i noti marchi della grande distribuzione nordeurope che si sono proposti di diffondere le qualità d'un buon disegno, ancorchè non firmato dai big dell'architettura, ad un target ancor più basso, capace di apprezzare bassi prezzi coniugati ad alti contenuti di progetto.


Enrico Mercatali
Casabella-Lesa, 13 febbraio 2012

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